Tutte le petizioni online sono uguali, ma per il PD alcune sono più uguali di altre 🤷♂️
Se le petizioni online sono inaffidabili (quelle definite “del semplice clic” in modo dispregiativo, guarda caso proprio questa semplicità è ciò che le rende inclusive e per questo ce ne siamo interessati) perché secondo il PD non si può tracciare la provenienza di chi firma, come è possibile che la Giunta PD stessa poco più di un anno fa abbia lanciato una petizione rivolta tra l’altro proprio al Comune stesso? QUI IL LINK
Noi a quel tempo come associazione e coerentemente con lo spirito della nostra recente mozione (su cui non abbiamo ricevuto proposte di emendamento, se non la bocciatura finale…) trovammo le motivazioni giuste e lo strumento adeguato per questo supportammo apertamente questa iniziativa, a dimostrazione di quanto trasversali possano essere certe battaglie per tutto il territorio!
Riconoscere le mozioni per SENSIBILIZZAZIONE come chiedevamo non avrebbe creato una contraddizione con la partecipazione faccia a faccia o con altri organi locali specifici come i Consigli di Frazione casomai avrebbe creato una cornice e dato un ambito ai diversi strumenti, dato che le persone usano liberamente le piattaforme online e hanno l’aspettativa di essere ascoltate in ogni caso, che l’amministrazione comunale lo voglia o no.
Insomma un’occasione persa per scrivere insieme un atto di chiarezza e modernità (dato che abbiamo offerta piena disponibilità e tempo per proposte di emendamento, mai ricevute). Abbiamo anche visto una spaccatura con il voto di astensione della Lista Civica di coalizione del PD che evidentemente non ha potuto esprimere voto a favore per disposizioni di scuderia: la differenza tra chi deve seguire la linea di una segreteria e una vera lista civica indipendente nata dal basso capace di valutare ogni atto nel merito senza pregiudizi o ordini dall’alto.
Ricapitoliamo le tappe di questa vicenda:
- A Novembre presentiamo una mozione per far riconoscere al Comune le petizioni per sensibilizzazione online, uno strumento ormai diffusissimo in grado di agevolare la partecipazione e abbattere le barriere (pensiamo in particolare a persone affette da disabilità che trovano in strumenti online la possibilità per farsi sentire).
- Nel consiglio Comunale del 30 Novembre la maggioranza va nel pallone e la butta in calcio d’angolo chiedendo una discussione in Commissione (che in quasi 3 settimane non era riuscita a fare…).
- Il 13 Dicembre la Commissione si riunisce, la maggioranza dice di essere d’accordo nei principi ma di avere alcune perplessità e per questo si rinvia ad una nuova sessione della Commissione per valutare emendamenti. 20 Dicembre dopo più di un mese la maggioranza non ha ancora proposto un emendamento, abbiamo fatto noi per loro il lavoro proponendo una versione emendata, ma niente, Questa proposta (assolutamente innocua perché riguarda le petizioni per sensibilizzazione, non quelle propositive o abrogative) non deve passare, forse perché è già troppo far passare una mozione di opposizione per Consiglio Comunale?
- 23 Dicembre. La mozione viene bocciata (con spaccatura nella maggioranza), il motivo? Il comune deve verificare la residenza dei firmatari…davvero per una petizione di sensibilizzazione ad esempio sulla questione ENI, o sull’acquedotto o sui trasporti o la mobilità dolce la residenza sarebbe così importante? Vogliamo smettere di guardarci l’ombelico? Ripetiamo per la millesima volta, si parla di sensibilizzazione, nessun impegno o vincolo per l’amministrazione. Diciamo soltanto che la politica locale dovrebbe ascoltare anche iniziative di questo tipo e tenerne di conto nella propria azione.
Ci sarà bisogno di più tempo per spiegare non solo l’opportunità ma anzi la necessità di guardare avanti verso nuovi strumenti e modalità di partecipazione ormai usati da tutti (ad esempio anche da chi non può spostarsi e firmare fisicamente un modulo) e che saranno sempre più usati dalle persone, indipendentemente da cosa intende fare la politica…
Noi non molliamo!