L’acquedotto in pericolo

L’acquedotto in pericolo

Riportiamo alcune immagini di un intervento che si sta svolgendo sull’Acquedotto Leopoldino in Località Pandoiano.

Abbiamo riscontrato questa situazione durante un sopralluogo volto a verificare la percorribilità dalle sorgenti a Parrana S.M. (se non si temono i rovi si può fare!) e segnalato il tutto tramite PEC (LEGGI) al Comune e p.c. alla Sovrintendenza.

Le immagini purtroppo si commentano da sole, per un ampio tratto l’antico rivestimento è stato scoperchiato per permettere la sostituzione della condotta che porta l’acqua. Oltre all’invasività e l’estensione quello che preoccupa è il modo in cui il tutto viene ripristinato.

Il rivestimento in pietra è sostituito da cemento o mattonelle in porfido in alcuni punti. E’ ammissibile? Perché chi ha una casa soggetta a vincolo per spostare una pietra deve, giustamente, sottostare a tutta una serie di controlli e qui, su un monumento pubblico noto a tutti, assistiamo a interventi come questo privi di controllo?

Quello che più ci ha lasciato di stucco è stato il commento dato dalla maggioranza a questa segnalazione. La stessa maggioranza che si auto proclama paladina del turismo lento e della difesa dell’acquedotto (avendo totalizzato ZERO risultati su questo piano in decenni) ci invita ad evitare segnalazioni come queste, preferire il silenzio o soluzioni “inter nos”… insomma, meglio non svegliare il can che dorme della sovrintendenza perché potrebbe mordere chi dovrebbe toccare questo antico monumento immerso nel verde dei boschi con i guanti e invece lo tocca con mazza e scalpello.Sembra incredibile che un soggetto istituzionale in usa sede istituzionale come il Consiglio Comunale non troppo velatamente inviti a fare gli interessi di un soggetto privato anziché di un bene storico che appartiene a tutti noi, ma così è. Ed è a verbale dell’ultima seduta di Consiglio.

Oltre ad altre, diciamo, “inesattezze” come la superiore qualità dell’acqua di Colognole quando per portarla entro i limiti di potabilità occorre un costosissimo filtro per l’abbattimento del cromo esavalente…

Fortunatamente la Sovrintendenza si è mossa con rapidità dopo la nostra segnalazione chiedendo un dettagliato resoconto che ad oggi non ci risulta ancora fornito. Staremo a vedere.

Teniamo sempre gli occhi bene aperti perché purtroppo è evidente che senza uno sforzo collettivo di monitoraggio del territorio e segnalazione (non su Facebook ma via PEC agli enti preposti!!) purtroppo a volte chi dovrebbe essere garante sceglie la via più facile…

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