Ringraziamo Il Tirreno che ha dato spazio alla nostra prima mozione, con la quale cerchiamo di smuovere il nostro comune da quell’immobilismo sulla questione rifiuti che ha caratterizzato quantomeno gli ultimi 10 anni, quando nel frattempo sono stati fatti progressi enormi in tutta Italia e nei Comuni vicini. Abbiamo assistito a continue false partenze e rinvii di 6 mesi in 6 mesi, di anno in anno, con il risultato che il Comune di Collesalvetti si è ritrovato a subire le politiche degli altri Comuni aggravando la propria situazione con il “turismo dei rifiuti” dato che siamo rimasti l’unico Comune in un ampio raggio con i cassonetti stradali ad accesso libero (e la tariffa, ben più alta di altri Comuni vicini paragonabili al nostro, oltre che delle penali per il mancato conseguimento del minimo di legge, il 65% di raccolta differenziata, ha risentito anche di questo). Il testo completo della mozione può essere scaricato da questo link.
Cogliamo l’occasione per precisare una cosa: non ci siamo inventati niente. Questa mozione è in realtà un modello approvato e implementato da moltissimi altri Comuni, 290 per la precisione sparsi in tutta Italia ma con il centro nevralgico proprio in Toscana. Noi chiediamo al Consiglio Comunale di esprimersi sulla volontà di aderire ad un percorso che riguarda oggi più di 6 milioni di Italiani che grazie al quale hanno visto schizzare alle stelle la quota di raccolta differenziata e calare le tariffe in quanto i rifiuti per loro sono passati da essere un problema ad essere una risorsa. Vogliamo lo stesso per il Comune di Collesalvetti ed i suoi cittadini che non meritano il degrado ed i costi iniqui a cui sono oggi soggetti. Si tratta di un protocollo ben definito che comporta il supporto ed il monitoraggio del Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori guidato dal “Nobel per l’ambiente” Rossano Ercolini che a Febbraio di quest’anno venne a spiegare tutto questo nel corso di un dibattito pubblico organizzato da Cittadini in Comune per Collesalvetti a Stagno. Vogliamo che Collesalvetti rientri nella lista presente sul sito dell’Osservatorio Rifiuti Zero di Capannori. O si aderisce a questo percorso o non si aderisce, non ci sono vie di mezzo, noi chiediamo di aderire, come hanno fatto Cecina, Livorno e Calcinaia tanto per citare tre comuni vicini al nostro.
L’obiettivo del 70% nel 2020 riportato nella mozione non ce lo siamo inventati noi, non vogliamo mettere in difficoltà l’amministrazione mettendo una asticella apparentemente altissima rispetto al misero 41% da cui partiamo, si tratta dell’obiettivo regionale per il 2020 ed il minimo di legge come detto è dal 2012 al 65%, quindi semplicemente non possiamo parlare di altri numeri se non di questi, non possiamo chiedere certo al Sindaco e alla giunta di impegnarsi a raggiungere obiettivi inferiori a quelli previsti dalle disposizioni regionali e nazionali! Per fortuna comuni vicini come quelli citati solo come esempio, non certo come modelli operativi da seguire tassativamente, hanno dimostrato che in pochi mesi, cambiando il metodo di raccolta si può raggiungere e superare questo obiettivo. Naturalmente serve un piano ben organizzato, redatto da esperti di comprovata esperienza (che per fortuna oggigiorno non mancano) e il necessario tempo per comunicare e coinvolgere la popolazione, che è la vera protagonista in tutto questo. Saremo ben contenti di vedere un mese in più speso in incontri con cittadini, associazioni e attività produttive per ascoltare le loro esigenze e spiegare il piano, quello che non siamo disposti ad accettare è un nuovo rinvio, perdere altri sei mesi per una decisione certamente difficile, ma che è ormai improcrastinabile. Nella impasse in cui siamo, pensiamo che solo aderire formalmente ai 10 passi verso rifiuti zero, appoggiandosi quindi a garanti ed esperti terzi, riconosciuti e stimati da tutti, si possa avere il giusto inquadramento e la giusta spinta per fare bene e fare le cose col giusto ordine ed i giusti tempi.
Una decisione che pensiamo debba essere presa in modo unitario dal Consiglio Comunale, perché per avere successo su una questione che riguarda i cittadini così da vicino, occorre il sostegno più ampio possibile, sostegno che l’attuale giunta, che è stata votata da circa un elettore su 3, non può avere da sola.